martedì 18 agosto 2015

Erodoto sul commercio tra Armenia e Babilonia

Lo storico greco Erodoto (circa 450 aC) nella sua opera "The Storie" fornisce alcuni dettagli sul commercio tra Armenia e Babilonia:
Ma la più grande meraviglia di tutte le cose, nel paese dopo che la città stessa, alla mia mente è questo che sto per dire: loro barche, voglio dire quelli che vanno lungo il fiume a Babilonia, sono rotondi e tutti in pelle: per fanno costole per loro di salice, che hanno tagliato nella terra degli armeni che abitano sopra gli Assiri, e intorno si estendono queste pelli che servono da copertura esterna a titolo di scafo, non fare ampio poppa né la raccolta a prua per un punto, ma fare le barche intorno come uno scudo: e dopo che riporre tutta la barca con paglia e soffrire la sua realizzazione lungo il torrente pieno di cargo; e per la maggior parte queste imbarcazioni abbattere botti di legno di palma riempito di vino.La barca è tenuto diritto da due sterzanti-remi e due uomini in piedi in posizione verticale, e l'uomo tira dentro il suo remo mentre l'uomo spinge al di fuori. Questi vasi sono realizzati entrambi di dimensioni molto grandi e anche più piccolo, il più grande di loro che hanno un carico di peso fino a cinquemila talenti; e in ognuno c'è un asino vivo, e in quelli di dimensioni maggiori vari. Così, quando sono arrivati a Babilonia nel loro viaggio e hanno smaltito loro carico, che vendono all'asta le nervature della barca e tutta la paglia, ma si possono impacchettare le pelli sui loro asini e li guidano fuori di Armenia: per il flusso del fiume non è possibile con qualsiasi mezzo a vela, a causa della rapidità della corrente; e per questo motivo le loro barche non di legno ma di pelli. Poi, quando sono tornati alla terra degli Armeni, guidando il culo con loro, fanno altre barche nello stesso modo.


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