sabato 1 febbraio 2014

sen. Giacomo Luigi Ciamician. Stemma del Regno d'Italia,Parlamento del Regno d'Italia Senato del Regno d'Italia/Ջակոմո (Հակոբ) Լուիջի Չամիչյան/Джакомо Луиджи Чамичиян



Giacomo Luigi Ciamician (Trieste, 27 agosto 1857 – Bologna2 gennaio 1922) è stato
un chimico italiano.
Giacomo Luigi CiamicianMembro della comunità armena di Trieste (era nipote di uno stimato padre Mechitarista) studiò nella sua città natale e a Vienna, prima di laurearsi a Giessen con una tesi sulle affinità chimiche.
Durante il periodo giovanile viennese pubblicò analisi sugli spettri di numerosi elementi chimici, le sue ricerche di quell'epoca furono notate e citate da Mendeleev, il grande chimico russo, a supporto del suo sistema periodico degli elementi.
Assistente di Stanislao Cannizzaro a Roma dove continuò ad occuparsi di spettroscopia e di composti organici azotati, nel 1887 divenne professore di chimica dapprima all'Università di Padova e dal 1889 presso l'Università di Bologna dove rimase fino alla morte.
Le sue ricerche si concentrarono sulle azioni chimiche della luce e sulla presenza di alcaloidi nelle piante. Si dedicò a lungo alla chimica del pirrolo e dei suoi derivati, facendo assumere in questo campo un ruolo di primo piano alla chimica italiana.
Dal 1898 fu socio dell'Accademia nazionale delle scienze. Nel 1910 divenne il primo triestino ad essere nominato senatore del Regno d'Italia nella XXIII Legislatura.
Dopo la sua morte gli venne dedicato il Dipartimento di Chimica della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università di Bologna. Inoltre a lui è dedicata un'aula presso il dipartimento di ingegneria chimica (DICAMP) dell'Università di Trieste, sua città natale. Per i suoi lavori viene considerato un precursore e profeta dell'energia solare e più in generale, il fondatore della moderna fotochimica.
Ciamician al tempo della sua
chiamata a Bologna.
Non capita spesso, nemmeno oggi, che un giovane scienziato straniero, futuro Nobel per la Chimica, ambisca di  lavorare nel laboratorio chimico di un professore italiano. Figuriamoci alla fine dell'Ottocento! Invece era proprio questo il desiderio che Richard Martin Willstätter, (premio Nobel 1915 per gli studi sulla clorofilla) espresse a Giacomo Ciamician, professore di chimica generale all'Università di Bologna dal 1889 fino alla morte, avvenuta il 2 gennaio 1922. Ciamician non l'esaudì perché imbarazzato dalla modestia del suo laboratorio. Un ostacolo che non gli aveva impedito di conquistare, specialmente come chimico organico, una posizione di primo piano in campo internazionale. 
Si affermò con originali ricerche sul pirrolo e derivati, seguite da quelle sulla caratterizzazione di essenze ed estratti vegetali. A partire dai primi del '900 si occupò dell'azione chimica della luce e concluse la sua carriera occupandosi di chimica delle piante.
Abile divulgatore, fu un attivo sostenitore dell'applicazione tecnologica delle conoscenze scientifiche e, in particolare, del ricorso alla chimica a vantaggio della società.
Fu tra i primi a delineare il congedo dall'era del carbone teorizzando, tra l'altro, lo sfruttamento industriale dell'energia solare. Per questo il suo pensiero è tornato di particolare attualità oggi, in presenza di problemi che impongono una decisa revisione nella scelta delle fonti di approvvigionamento.
Ma che cosa proponeva Ciamician e perché è ritenuto un profeta dell'energia solare e un fondatore della cosiddetta chimica verde
New York vista dal ponte di Brooklyn, 1917.
La risposta è contenuta nella celebre conferenza "La fotochimica dell'avvenire", tenuta l'11 settembre 1912 a New York ai delegati dell'VIII  Congresso Internazionale di Chimica Applicata. Ciamician si spinse a formulare ipotesi ardite, enunciando profezie che sembrarono sogni, ma parlò con l'autorevolezza che gli derivava da anni di brillanti ricerche di laboratorio completate, nel primo decennio del secolo, da una nutrita serie di esperimenti pionieristici e sistematici inerenti l'azione della luce solare sulle sostanze organiche.
  
Immagine del sole.
Atti del Congresso Internazionale
di Chimica Applicata (1912).

Nel discorso tenuto alla conferenza di New York, Ciamician, ricordando che la maggior parte dell'energia che la terra riceve dal sole va sprecata, proponeva innanzitutto di aumentare notevolmente la produzione di materia organica vegetale, migliorare le rese delle industrie di trasformazione ed estendere l'impiego dei materiali di origine vegetale. In secondo luogo, trasformare le piante in combustibile gassoso. In terzo luogo, valorizzare la capacità delle piante di produrre sostanze preziose per l'industria (alcaloidi, glucosidi, essenze, gomme e coloranti) che altrimenti devono essere ricavate per sintesi dai derivati del catrame.
Ciamician ispeziona i recipienti di reazione esposti al sole.
Concentrazione di nerofumo nelle nevi
della Groenlandia dal 1870 al 1910.
 Un cloroplasto, sede della fotosintesi nelle piante
Citando i risultati ottenuti a Bologna sulla produzione di glucosidi indotta artificialmente nelle piante, ricordava che "si può intervenire direttamente nella vita delle piante e modificare in un certo senso i processi chimici che in esse si compiono". L'ultimo suggerimento, riguardava la fotochimica industriale. Secondo Ciamician: "il problema principale dal punto di vista tecnico era quello di fissare con opportune reazioni fotochimiche l'energia solare". Occorreva imitare il processo di assimilazione delle piante e ideare pile basate su processi fotochimici.  Auspicava applicazioni industriali degli effetti chimici della luce (polimerizzazioni, isomerizzazioni, idrolisi, ossido-riduzioni ecc…),  citava la fotochimica delle materie coloranti e le sue applicazioni in tintoria.
Schema molto semplificato
della fotosintesi

Anticipando una visione globale del problema energetico, Ciamician riservava alle zone temperate i processi fotochimici basati sulle piante e ai deserti le applicazioni della fotochimica industriale, in apposite "colonie industriali" con serre e tubi trasparenti. Sulla terra, scriveva Ciamician, "v'è largamente posto per tutto e per tutti…quando le colture sino debitamente perfezionate ed intensificate ed adattate razionalmente alla condizioni del clima e del suolo". Affidarsi alla fotochimica voleva dire, per Ciamician, costruire una società più tranquilla, meno frettolosa e più felice. Quando il New York Times scrisse del Congresso sotto il titolo "Gives out secrets of making ammonia", riferito a Bernthsen, non mancò di aggiungere il sottotitolo "Italian scientist predicts that black and nervous civilization will yield to quiet one". Al termine del suo intervento, infatti, Ciamician aveva definito "nera, nervosa ed esaurientemente frettolosa" la civiltà del carbone, contrapponendola a una società "forse più tranquilla" fondata sull'energia solare. Che quella del carbone fosse "nera" lo hanno confermato addirittura recenti studi sui depositi nevosi della Groenlandia, il cui tenore in residui di fuliggine mostra un'impennata proprio al termine del primo decennio del '900.
L'interesse suscitato da Ciamician nell'uditorio fu enorme. L'autorevole rivista "Science" pubblicò subito dopo il testo dell'intervento nella versione in inglese.
Anni prima, nel discorso per l'inaugurazione dell'anno accademico 1903-1904, intitolato "I problemi chimici del nuovo secolo", Ciamician già sosteneva che la civiltà moderna non poteva continuare a fare affidamento soltanto sul carbon fossile, cioè su un'infinitesima parte dell'energia solare immagazzinata dalla terra in epoche lontane. Occorreva riflettere se non era meglio cercare di imitare le piante, piuttosto che far loro concorrenza con l'industria chimica. Così, imparando da loro, con l'aiuto di un catalizzatore e della luce solare, si sarebbe potuto, secondo Ciamician utilizzare scarichi industriali, come l'anidride carbonica e il vapore acqueo, per produrre metano e ossigeno che, bruciando, avrebbero restituito in forma di calore l'energia acquistata dal sole.
Oggi è noto che sono i cloroplasti, organuli endocellulari complessi, ad ossidare l'acqua a ossigeno e a ridurre l'anidride carbonica a sostanze organiche varie.
Apparecchio per lo studio delle fiamme
 cantanti
, 1860 ca.
Ciamician possedeva una vasta cultura che gli permetteva di discutere di vari argomenti.
Nato a Trieste nel 1857, da famiglia di origine armena, aveva fatto i suoi primi studi nella città natale, all'Imperial Regia Scuola Reale e di Nautica. Augusto Vierthaler, segretario della Società Adriatica di Scienze Naturali, era stato il suo professore di chimica. Ciamician si recò poi a Vienna dove, dal 1874 al 1880, frequentò i corsi e i laboratori del Politecnico e dell'Università. Studente curioso e ancora incerto sul proprio futuro, si occupò di spettroscopia, fiamme cantanti (fiammelle d'idrogeno contenute in tubi di vetro, capaci di produrre suoni) e altri argomenti, pubblicando una quindicina di note scientifiche.
I risultati più rilevanti dello studente Ciamician sono quelli che si riferiscono agli spettri atomici. Dimostrò che le righe di elementi chimicamente simili sono confrontabili, singolarmente o a gruppi. Lo stesso Dmitrii Mendeleev, padre del sistema periodico, citerà le ricerche del giovane Ciamician a sostegno del suo criterio di classificazione.

Il chimico russo Dmitrii Mendeleev
 (1834-1907).
Spettri atomici da un articolo di Ciamician.
Formula di struttura e modello
 molecolare del pirrolo.
    Ciamician si laureò il 21 aprile 1880 a Giessen in Germania. Volendo far ritorno in Italia, chiese di entrare a far parte del gruppo romano diretto da Stanislao Cannizzaro. Vi fu ammesso, grazie anche all'interessamento di Adolf Lieben, amico di Cannizzaro, e raggiunse Roma nell'ottobre 1880. Qui riprese le ricerche sul comportamento chimico del pirrolo e dei suoi derivati che, nel 1887, gli valsero il Premio dell'Accademia dei Lincei e altri importanti riconoscimenti. Legò il suo nome a una reazione di espansione del gruppo pirrolico ideata con M. Dennstedt. Ciamician ricavava il pirrolo da un olio proveniente dalla distillazione delle ossa animali. Più tardi (1940) fu brevettato il primo processo per la sua produzione industriale seguito, nel 1953, dal brevetto Bordner della Du Pont de Nemours.  
 La monografia di Ciamician sul pirrolo
Sempre a Roma, Ciamician compì la sua prima esperienza per studiare "l'azione della luce sulle metamorfosi chimiche delle sostanze organiche", occupandosi della riduzione del chinone ad idrochinone (1886). Vinta la cattedra di chimica generale a Padova nel 1887, vi rimase per due anni, poi si trasferì a Bologna. 
 Foglie di Aniba Coto.

Ciamician e Silber in laboratorio.
Tra il 1888 e il 1899 si occupò specialmente della caratterizzazione di composti organici di origine vegetale. Si ricordano a questo proposito gli studi sul melograno, il garofano, il sassofrasso, la corteccia di coto e il sedano, d'interesse anche per l'industria delle essenze.
Numerosi articoli di Ciamician portano anche la firma di Paul Silber (Startgard 1851-Bologna 1932). Silber era un chimico, che aveva seguito Ciamician da Roma a Bologna. Stargard era tedesca (oggi polacca), così allo scoppio della prima guerra mondiale, Silber tornò in patria. Recano la firma di Silber anche i numerosi lavori di fotochimica di Ciamician.   



Casa di via Guido Reni dove abitava Ciamician
a Bologna (sul lato sinistro, al centro della fila).
Ciamician è considerato uno dei padri della fotochimica, anche se si limitò ad osservare più che altro il comportamento chimico delle sostanze sotto l'azione della luce solare e a studiare vari tipi di reazioni (ossido-riduzioni, polimerizzazioni, condensazioni e auto-ossidazioni).
Il primo lavoro di tipo teorico fu, secondo alcuni, quello di Lasareff (1907) anche se altri  tendono ad attribuire il primato alla legge di T.C.Grotthus (1817) e J.W. Draper (1841). Grazie anche all'importante contributo di J. Stark (1913) e di molti altri scienziati fra le due guerre, la fotochimica si rivelerà fondamentale per lo studio della fotosintesi, dei catalizzatori attivati dalla luce, delle numerose reazioni fotoindotte e dei processi fotografici. Oggi una sua importante applicazione è quella relativa alla detossificazione delle acque reflue. Invece il ricorso alla fotolisi per ottenere dall'acqua l'idrogeno, ossia un combustibile pulito, non è ancora giunto a risultati economicamente vantaggiosi.
 
Ciamician si adoperò per creare a Bologna la Scuola Superiore di Chimica Industriale e quella di Agraria, oltre che per l'edificazione del nuovo Istituto di Chimica. Dal 1910 fu Senatore del Regno e Consigliere Comunale a Bologna. Tra i vari interventi, si ricorda quello in Senato a proposito del recepimento della Convenzione di Berna (1906) che proibiva l'impiego del fosforo bianco nella fabbricazione dei fiammiferi. 
 La maschera antigas
detta di Ciamician-Pesci.
Quando scoppiò il primo conflitto mondiale, Ciamician moltiplicò i suoi impegni, nonostante fosse contrario alla guerra. Fu così che nacque la maschera antigas, poi detta di Ciamician-Pesci, costituita di strati di garza sovrapposti e imbevuti di soluzioni alcaline. Fu presentata a Bologna il 29 maggio 1915 e ne parlò anche il New York Times. Purtroppo era efficace solo per il cloro e, quando gli austriaci passarono al fosgene, fu un disastro e così venne abbandonata a favore di quelle inglesi.   
Ciamician partecipò attivamente ai lavori della SIPS (Società Italiana per il Progresso delle Scienze), di cui faceva parte anche il fisico bolognese Augusto Righi. Teneva in grande considerazione la cooperazione interdisciplinare e la divulgazione scientifica. Collaborò alla "Rivista di Scienza", poi "Scientia" e a "La Scienza per tutti", edita da Sonzogno, alla quale collaborava anche Righi.
La Scienza per tutti (15 maggio 1913).
Tra Ciamician e Righi, colleghi per 32 anni, sussisteva una notevole affinità intellettuale e una profonda amicizia. Commemorando Righi in Senato il 24 giugno 1920, Ciamician defìnì la morte dell'amico "uno dei più grandi dolori della mia vita". Dopo circa un anno e mezzo, anche Ciamician morì, pianto dagli amici, dagli studenti e dai concittadini.
 Ciamician e Silber sul terrazzo sovrastante il laboratorio.
Resta da chiedersi se il sogno di Ciamician sia ancora tale oppure si stia avverando. Imponenti centrali, come quella entrata in funzione da poco a Siviglia (Fig.4) farebbero pensare di sì. Questa centrale sfrutta la tecnologia del solare termico, ossia il sole serve a riscaldare l'acqua che, trasformata in vapore, aziona turbine per produrre energia elettrica. La convenienza economica del procedimento, confrontato con quello basato sulla combustione di gas, è incerta e andrebbe valutata nel lungo periodo. Invece, i benefici ecologici sono sicuri e, in tempi di crisi energetica, l'energia solare non va sprecata. Per il solare termico però, come per le altre opzioni (fotovoltaico, produzione d'idrogeno per scissione dell'acqua, fotosintesi 
artificiale) resta un cammino da compiere più o meno lungo a seconda dei casi e solo la ricerca scientifica interdisciplinare e coordinata potrà rendere davvero competitivo il massiccio ricorso al sole.   
La torre della nuova centrale solare
termica a concentrazione di Siviglia.




  
Ջակոմո (Հակոբ) Լուիջի Չամիչյան կամ Giacomo Luigi Ciamician

Ծնվել է 1857 թ.-ի օգոստոսի 27 -ին Իտալիայի Տրիեստ քաղաքում Հակոբ Չամիչյանի և Կարոլինա Գեցցոյի ընտանիքում, որոնք 1850 -ին Ստամբուլից տեղափոխվել էին Տրիեստ: Լինելով հայազգի ընտանիքի որդի նա հպարտանում էր իր ծագմամբ և ժառանգությամբ: Չամիչյանների ընտանիքի հիմնադիր է համարվում 18-րդ դարի մեծանուն հայազգի պատմաբան, քերականագետ, լեզվաբան, աստվածաբան և մանկավարժ Միքայել (Միշել) Աբրահամի Չամիչյանը, ով հանդիսանում էր Վենետիկի Մխիթարյան միաբանության անդամ (նրա մասին հոդված կա նաև Հայկական Սովետական Հանրագիտարանում):
Լուիջի Չամիչյանն իր դպրոցական կրթությունը ստացել է Տրիեստում, որտեղ էլ հետաքրքրվել և գերվել է քիմիայով, շնորհիվ իր ուսուցչի` Ավգուստո Վիերտհալերի, ով եղել է կիրառական քիմիայի մասնագետ և հանդիսացել է նյութաբանության  ուսումնամեթոդաբանության հիմնադիրը: Սրանով է բացատրվում իր բեղուն հասարակական և գիտական գործունեության ընթացքում Չամիչյանի շարունակական ուշադրությունը քիմիայի և իննովացիաների գործնական և էկոնոմիկական ասպեկտների հանդեպ: Հետագայում Չամիչյանը տեղափոխվել է Վիեննա և ուսանել է Վիեննայի համալսարանում և պոլիտեխնիկումում` իրեն նվիրելով քիմիային: Քիմիայի դասախոսներն են եղել Լյուդվիգ Բարթը և Հուգո Վեյդելը, իսկ կենդանաբանություն ուսումնասիրել է Կարլ Կլաուսի ղեկավարությամբ: Դեռևս այս տարիներին, լինելով ուսանող, նա հրապարակումներ է ունեցել կենդանաբանական դիտարկումների, թերթաքարերի բնույթի, և սպեկտրոսկոպիայի վերաբերյալ: Հետագա ուսումը շարունակել է Հեսսենի համալսարանում, որտեղ ստացել է փիլիսոփայության դոկտորի գիտական աստիճան 1880 թ.-ին (23 տարեկան հասակում): Հետագայում հանդիսացել է իտալացի բազմավաստակ քիմիկոս Ստանիսլաու Կանիցցարոյի ասիստենտը Հռոմի համալսարանում: Կանիցցարոյի լաբորատորիայում նա ծանոթանում և ընկերանում է երիտասարդ և տաղանդավոր քիմիկոս Պոլ (Պաոլո) Սիլբերի հետ: Հետագայում նրանք միասին տեղափոխվում են Բոլոնիայի Համալսարան, որտեղ Չամիչյանը ստանում է պրոֆեսորի կոչում, իսկ Սիլբերը ստանում է Բոլոնիայի համալսարանի գիտության ֆակուլտետի Պատվավոր Կոլեգայի կոչում: 1880 -ականներից մինչ Առաջին Համաշխարհային պատերազմը Չամիչյանը և Սիլբերը հանդիսացել են նվազագույնը 378 հոդվածների համահեղինակներ: Երկու ընկերները միմյանց լրացնում էին իրենց ունակություններով և հանճարով: Չամիչյանը, հանդես էր գալիս որպես տաղանդավոր, սակայն պահանջատեր գիտական ղեկավար, ով իր տաղանդը ներդնում էր գիտական հետազոտության ծրագրերի մշակման և արդյունքների մեկնաբանման մեջ, իսկ Սիլբերը, որպես տաղանդավոր և համբերատար փորձարար, տրամադրում էր առատ արդյունքներ, որոնց հիման վրա այս երկուսը կառուցում էին իրենց համատեղ կարիերան: Համատեղ նրանք հասցրեցին իտալական քիմիան համաշխարհային ճանաչման, իսկ իրենք դասվեցին քիմիայի առավել հանրահայտ, արդյունավետ և մտերիմ կոլլաբորատորների շարքին: 1921 թ.-ին Չամիչյանը ծանր տենդ է տանում, որից հետո, չնայած ուսանողների և հարազատների խորհրդին, փորձում է սկսել իր դասախոսությունները ընդհանուր և օրգանական քիմիա առարկաներից, սակայն անկարող է լինում շարունակել: 1922 թ. հունվարի 2-ին 65 տարեկան հասակում նա մահանում է:
Չամիչյանի գիտական գործունեությունը կարելի է բաժանել 5 մասի` սպեկտրասկոպիա, օրգանական քիմիա, բույսերի քիմիա, բնական միացություններ, օրգանական ֆոտոքիմիա: Սպեկտրասկոպիայով Չամիչյանը սկսել է զբաղվել դեռ քսանամյակը չբոլորած: Այդ տարիքում նա կատարել է մի կարևոր հայտնագործություն - պարբերական համակարգի միևնույն խմբի էլէմենտներն ունեն ակնհայտ նման առաքման սպեկտրներ, այս հայտնագործությունը հետագայում հանգեցրեց ատոմների էներգետիկ մակարդակների գաղափարի ստեղծման, քանի որ այդ ժամանակ քվանտային տեսությունը դեռևս ձևավորված չէր: Իռա Ռեմսենը այս հոդվածի կարևորությունը այնքան էր գնահատում, որ այն թարգամանել է անգլերեն և տեղադրել իր կողմից հրատարակվող Am. Chem. J. -ի առաջին հատորում (Am. Chem. J. 1879, 1, 301): Օրգանական քիմիայում Չամիչյանը առաջին հետազոտությունները սկսել է 24 տարեկանում և զբաղվել է բնական խեժերի կոմպոնենտների ուսումնասիրություններով: Դեռևս Հռոմում նա ուսումնասիրում է պիրոլը (ոսկրի յուղի և քարածխի յուղի կոմպոնենտ), որը անգույն և թունավոր միացություն է և հանդես է գալիս մի շարք բնական միացությունների կազմում, որոնցից են քլորոֆիլը, հեմինը և այլ բազմաթիվ բնական միացություններ: 1885 թ.-ին Սիլբերի հետ համատեղ նա հաղորդում է տետրայոդապիրոլի սինթեզի մասին, որը նրանք անվանեցին յոդոլ, որը նոր և շատ ուժեղ անտիսեպտիկ նյութ է, դրա հայտնագործությունը համարվում է դեղագիտության կարևորագույն ներդրումներից մեկը: Պիրոլների քիմիայում իր աշխատանքների համար Չամիչյանը ստանում է Լինցեյի Ակադեմիայի (Accademia dei Lincei) մրցանակ։ (Նշենք, որ սա աշխարհի ամենահին գիտական կազմակերպությունն է, հիմնադրված 1603 թ.-ին): Բույսերի և բնական միացությունների քիմիայում Չամիչյանի ներդրումը եղել է մի շարք բնական միացությունների` ապիոլ, սաֆրոլ, եվգենոլ, իզոսաֆրոլ ևն, անջատումը բույսերի յուղերից և դրանց քիմիական և ֆոտոքիմիական փոխարկումները: Բույսերի քիմիայում նրա գլխավոր ներդրումն է եղել այն հայտնագործությունը, որ կոֆեինի կամ թեոբրոմինի (շոկոլադի "կոֆեինը") ազդեցությամբ բույսերի մոտ խթանվում է քլորոֆիլի ակտիվությունը, որը հանգեցնում է օսլայի գերարտադրության, սրանով ցույց է տրվել, որ ալկալոիդները հանդիսանում են ոչ թե բույսի կենսագործունեության թափոններ, այլ ունեն շատ կարևոր դեր, ինչպես հորմոնները կենդանական աշխարհում: Բնական միացությունների քիմիայում նրա հայտնաբերած եվգենոլի իզոմերացումը իզոեվգենոլի հետագայում կիրառություն գտավ վանիլինի սինթեզի մեջ:
Տեսական և ֆիզիկական քիմիայի բնագավառում Չամիչյանի հետազոտությունները վերաբերում էին նավթալինի, պիրոլի և այլ հինգանդամանի օղակով միացությունների կառուցվածքի ուսումնասիրությանը: Օրգանական ֆոտոքիմիայի բնագավառում Չամիչյանի նեդրումը անգնահատելի է: Օրգանական ֆոտոքիմիայով նա և Սիլբերը սկսեցին զբաղվել բնական միացությունների ուսումնասիրությունների ժամանակ, որոշված էր ուսումնասիրել լույսի քիմիական ազդեցությունը միացությունների վրա: Այդ նպատակով նյութերով լի բազմաթիվ քիմիական տարաներ և փորձանոթներ շարվում էին Չամիչյանի լաբորատորիայի տանիքին` արևի ճառագայթների տակ: Հետազոտությունների արդյունքում հրատարակվել է 85 աշխատանք, որոնցից երկուսը կրում են Չամիչյանի անունը (Չամիչյան-Դեննստեդտի վերախմբավորում և Չամիչյանի վերախմբավորում): Օրգանական ֆոտոքիմիայում Չամիչյանի հայտնագործությունները բացարձակ նորույթ էին այդ ժամանակվա օրգանական քիմիայում, և դրանց շնորհիվ Չամիչյանը դասվեց իր ժամանակի մեծագույն քիմիկոսների շարքին` այդպիսով բերելով համաշխարհային համբավ իտալական քիմիային: 
Բացի գիտնական լինելուց, Չամիչյանը նաև ուներ բացառիկ ուսուցչի և ղեկավարի հատկանիշներ: Այն ժամանակ Ամերիկյան Քիմիական Ընկերության նախագահի` Վիլյամ Մքփերսոնի  խոսքերով, ով 1913 թ.-ին մասնակցել է նրա դասախոսություններից մեկին, Չամիչյանը դյութիչ  դասախոս է:
"These lectures were ideal—exceedingly clear and logical. They were illustrated with numerous experiments skilfully performed. For one and one-half hours (the length of the lecture period) he poured his whole energy into this subject. At the end of his lecture he was received by an assistant with a heavy wrap—much as our modern football players who retire exhausted from the game [McPherson, W. // Giacomo Ciamician 1857–1922. J. Am. Chem. Soc. 1922, 44, 100–108.].":
Չամիչյանը նաև համարվում է արևային էներգիայի գաղափարի մարգարեն: Նրա ուսումնասիրությունները օրգանական ֆոտոքիմիայի բնագավառում հանգեցրին ի վերջո այն մտքին, որ արևային էներգիան կարելի է օգտագործել որպես այլընտրանք այն ժամանակ ընդունված քարածխին:
"And if in a distant future the supply of coal becomes completely exhausted, civilization will not be checked by that, for life and civilization will continue as long as the sun shines! [Ciamician, G. The Photochemistry of the Future. Science, 1912, 36, 385–394.]."
"E se in un lontano futuro la fornitura di carbone diventa completamente esaurita, la civiltà non verrà controllato da che, per la vita e la civiltà continuerà fino a quando il sole splende! [Ciamician, G. fotochimica del futuro. Scienza 1912 , 36, 385-394.] ".
Այս նախադասությունը նա արտասանել է Կիրառական քիմիայի ութերորդ միջազգային կոնգրեսի ժամանակ Նյու Յորքում 1912 թ. սեպտեմբերի 11-ին։ Նրա այս դասախոսությունը թարգմանվել է անգլերենից և տպագրվել է ամերիկյան, իտալական և գերմանական մի շարք բուկլետներում և պարբերականներում:
Չամիչյանն իր գիտական գործունեության համար արժանացել է մի շարք մրցանակների, որոնցից են նրա անդամակցումը Լինցեյի ակադեմիային (ամենահին ակադեմիական կառույցը 1608 թ.)(Accademia dei Lincei), Իտալիայի XL Ազգային Ակադեմային (Italian National Academy of XL)։ Ինչպես նաև հանդիսանում էր համարյա բոլոր Իտալական ակադեմիաների թղթակից անդամ: Նա նաև հանդիսանում էր Ֆրանսիայի, Պրուսիայի, Բավարիայի ակադեմիաների և Գոտինգենի ու Ուպսալայի գիտական ընկերությունների օտարերկրյա անդամ: Չամիչյանը հանդիսանում էր նաև Ամերիկայի Քիմիական Ընկերության և Գերմանիայի, Ֆրանսիայի և Լոնդոնի քիմիական ընկերությունների պատվավոր անդամ: Գլասգոյի համալսարանը նրան շնորհել է Իրավագիտության դոկտորի (Doctor of Laws) պատվավոր կոչում, իսկ Իտալիայի Ընդհանուր և Կիրառական Քիմիայի Միության հաստատումից հետո նա ընտրվել է դրա նախագահ: Նա հատկապես հպարտանում էր ֆրանսիական կառավարության կողմից իրեն շնորհված Chevalier de la Légion d’Honneur Պատվո Լեգեոնի ասպետ կոչումով. փաստացի, նա համարվում էր Իտալիայում Ֆրանսիայի լավագույն բարեկամներից մեկը:
Չամիչյանը ինն անգամ առաջադրվել է Նոբելյան կոմիտեին մրցանակի համար, սակայն ոչ մի անգամ չի ընտրվել կոմիտեի կողմից որպես հաղթող: Նրա կողմից 10 տարի առաջադրվել են 5 հավակնորդներ քիմիայի բնագավառում, որոնցից 4-ը ստացել են Նոբելյան մրցանակը, դրանից բացի 10 տարի նա ներկայացրել է նաև 2 հավակնորդ` ֆիզիկայի բնագավառում Նոբելյան մրցանակի համար, որոնցից մեկը` Պետեր Ջ.Վ. Դեբյեն 1921 թ.-ին շահել է քիմիայի Նոբելյան մրցանակ:
Բացի Գիտական գործունեությունից Չամիչյանը ծավալում էր նաև ակտիվ քաղաքական գործունեություն, 1910 թ. նա նշանակվում է Իտալիայի սենատի անդամ: Սենատում նա ներգրավվում է համալսարանական կրթության և տեխնիկական բնույթի տարբեր կարևոր քննարկումներում: Դրանից բացի Չամիչյանը հանդիսացել է Բոլոնիայի քաղաքային խորհրդի անդամ և այդ պաշտոնում աշխատել է 2 տարի:
Քաղաքականությունից բացի նա նաև մեծ երաժշտասեր էր, և անգամ երաժշտական Բոլոնիայում նա համարվում էր այդ ասպարեզի ամենամեծ հեղինակություններից:
Նրա մահվանից հետո Տրիեստ քաղաքի “հայկական փողոցը”, որտեղ գտնվում է իր մորաքույրների տունը, ուր նա անցկացրել էր իր մանկությունը, վերանվանվել է “Ջիակոմո Չամիչյանի փողոց”: Տան պատին, որտեղ ծնվել է Չամիչյանը, փակցված է բրոնզե վահանակ, իսկ իր ուսանողների կողմից հուշատախտակ է փակցվել այն տան պատին, որում ապրել է Չամիչյանը իր դասախոսական տարիներին (No. 3 Via Guido Reni.): Ջիակոմո Չամիչյանի անունն է կրում նաև Բոլոնիայի Համալսարանի Քիմիական Ինստիտուտը (Istituto di Chimica “Giacomo Ciamician,” Università di Bologna):


Джакомо Луиджи Чамичиян

Джакомо Луиджи Чамичиян (Giacomo Luigi Ciamician)
австрийский фотохимик армянского происхождения. Родился (27 августа 1857г.) в Триесте. Профессор университетов в Падуе (с 1887 г.) и Болонье (с 1889 г.). Основные работы посвящены изучению химии пиррола. С 1898 г. исследовал фотохимические реакции в органической химии (превращение о-нитробензальдегида в о-нитробензойную кислоту, расщепление ацетона и др.). Занимался также вопросами биохимии (образование глюкозидов и превращения алкалоидов в растениях). Член Парижской Академии Наук. Иностранный член Санкт-Петербургской Академии Наук (1912). Девять раз был номинован на Нобелевскую премию. Умер в Болоньи 2 января 1922 года.

http://www.gses.it/pub/nebbia-kauffman.pdf

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